LACONI - SORGONO - SARDEGNA in TRENINO VERDE

SARDEGNA IN TRENINO VERDE
un viaggio nell'anima della Sardegna
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Trenino Verde
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EVENTO SPECIALE 11/06/2022
LACONI - SORGONO
in Trenino Verde sulle famose carrozze Bauchiero del 1913

Anteprima del V Festival del Passato Remoto
con la partecipazione di Sergio Frau
si parte dal Sarcidano, per giungere nel Mandrolisai, quella specialissima regione della Barbagia di Belvì, che organoletticamente si esprime nell’omonimo vino, unione di bovale, cannonau e monica. Perché qui si dice che dentro il vino c’è tutto: i monti, le colline, i nostri paesi e le nostre tradizioni. Il treno parte e si lascia alle spalle la bella stazione montana di Laconi, sul Parco Aymerich. Le verdi vallate di macchia mediterranea, si attraversano spostandosi su ponti metallici (Gennesitzu, Palarà, Su Sammuccu, ecc.) e dentro lunghe gallerie (S’Arcu), da un versante all’altro, per trovare la minor pendenza e raggiungere il più possibile i vari centri abitati barbaricini. La potenza delle macchine di allora e la tecnologia che fece la rivoluzione industriale, riescono ancor oggi ad impressionare, seppur palesemente superate ed inadeguate per i giorni nostri. La coltivazione del bosco a ceduo, per il legnatico e per il carbone. Le vicine miniere di rame. Tante furono le ragioni per questa ferrovia. Tante sono oggi le ragioni per viaggiarci. Sicuramente, alla lunga non sono comodi i posti nelle carrozze. Ma non vi è mezzo più comodo per raggiungere angoli così celati del territorio, punti da dove lanciare sguardi indelebili dai ricordi, dove fermarsi a sentire profumi e silenzi, unici. Per chi è a caccia di semplici esperienze, che si alternano a forti emozioni. Il viaggio và. Il territorio di Laconi è presto finito, ma siamo già in quello di Gadoni (con la Stazione di Ortuabis, da cui i minatori raggiungevano “Funtana Raminosa”), di Meana Sardo (poco dopo l’imponente Nuraghe Nolza), di Aritzo e Belvì (sotto il caratteristico profilo del Monte Texile). Qui ci fermiamo e scendiamo in stazione, ai due terzi del nostro viaggio, nel cuore di questa Barbagia. Da qui, ripartiamo per giungere a Sorgono, un’ora dopo, passando dai boschi ai vigneti della conca sorgonese. Qui ci fermiamo nuovamente, a lungo, come D.H.Lawrence oltre 100 anni fa. Qui, come lui, incontriamo l’enogastronomia del territorio. Poi, come lui, prendiamo un pullman. Ma noi non andremo a scoprire il resto della Sardegna. Ci sposteremo di poco, perché forse siamo già nel Centro del Mondo, nel cuore dell'Isola di Atlante, nella prima terra degli Shardana. Noi antichi, sardi come noi. Dopo aver visitato l’imperdibile Museo di Sorgono che ospita la mostra Omphalos e la Collezione Sau di antiche cassapanche sarde, saremo pronti per andare sul campo. Ci attende il parco archeologico di Biru ‘e Concas, che letteralmente significa ‘sentiero delle teste’. Circa duecento enormi massi scolpiti e levigati fino a ottenere una forma ogivale, i mehnir, oggi allineati, ma originariamente posti a semicerchio. Comunemente paragonato a ‘Stonehenge’, con cui è coevo (sino a 5.000 anni fa), rappresenta un sito unico nel suo genere. La chiesa campestre di San Mauro di Sorgono (1574) è un tassello quasi recente, per questo antico territorio, ma ne svela importanti aspetti. Il rientro a Laconi potrà avvenire in treno o in pullman, in base alla giornata. Certamente, il più misterioso dei viaggi con il trenino verde, non lo dimenticherete. Certamente in questo territorio, ci ritornerete.

SARDEGNA IN TRENINO VERDE
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